Cina - Uzbekistan: geopolitica ed economia lungo la Via della Seta

Di Alessio Marini

In quanto importante paese lungo l'antica via della seta e la moderna Belt and Road Initiative, l'Uzbekistan è il primo tra i cinque paesi dell'Asia Centrale ad aver stabilito relazioni diplomatiche formali con la Repubblica Popolare Cinese, dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Negli ultimi 29 anni dall'instaurazione ufficiale delle relazioni diplomatiche tra Pechino e Tashkent, avvenuta il 2 gennaio del 1992, la cooperazione bilaterale tra Uzbekistan e Cina è andata avanti senza troppi intoppi. Le relazioni economico-commerciali tra i due paesi hanno però radici più profonde, di almeno duemila anni, dal periodo di massimo splendore della Grande Via della Seta, quando il commercio, lo scambio scientifico e culturale si sviluppavano attivamente tra i due paesi.

Da ricordare inoltre che l'Uzbekistan ha aderito come membro fondatore alla Shanghai Cooperation Organization (SCO) nel 2001, un'alleanza economica e di sicurezza regionale che ad oggi è composta da Cina, Russia, Kazakistan, Tagikistan, Kirghizistan, Iran, India e Pakistan.

I due paesi hanno inoltre delineato la cooperazione economica e commerciale, il supporto all'antiterrorismo e alla lotta contro il traffico di droga.


Con il lancio della Belt and Road Initiative (BRI) nel 2013, l'Uzbekistan è diventato un partner geopolitico strategico nella regione centroasiatica per Pechino. Sebbene i due paesi non condividano un confine terrestre, la posizione dell'Uzbekistan lo colloca proprio nel percorso della Cina verso il Turkmenistan a ovest, una delle principali fonti di gas naturale per Pechino, che si collega alla rete cinese nella regione occidentale dello Xinjiang.

Inoltre, la vicinanza dell'Uzbekistan al Mar Caspio lo rende un corridoio che apre rotte commerciali verso il Golfo Persico e i porti del Mar Nero. Lo stesso Uzbekistan fornisce anche una quantità significativa di gas naturale alla Cina, così come altri prodotti, tra cui cotone e prodotti chimici inorganici.


Le relazioni con la Cina hanno iniziato a prendere velocità con la nomina del presidente Shavkat Mirziyoyev nel 2016, che ha essenzialmente liberalizzato il mercato uzbeko e, grazie alle riforme economiche attuate, ha reso l'Uzbekistan uno dei paesi in più rapida crescita al mondo, dando impulso al mercato interno, rendendo il paese sempre più favorevole agli occhi degli investitori stranieri, e oggettivamente più accogliente a livello fiscale nei confronti degli investimenti cinesi rispetto ad alcuni dei suoi vicini centro asiatici.

Le relazioni della Cina con l'Uzbekistan beneficiano del reciproco desiderio di commercio bilaterale, sviluppo regionale e stabilità, relazioni che però sono minate dai paesi intermediari, ovvero Tajikistan e Kirghizistan. Un esempio può essere il corridoio Uzbekistan - Kirghizistan - Cina, una rotta commerciale pianificata per il trasporto di merci tra Cina e Uzbekistan, che però attualmente utilizza ancora camion per la parte del percorso che attraversa il confine kirghiso, nonostante ci siano ferrovie funzionanti sia dal lato cinese che da quello uzbeko.

Al giorno d'oggi la Cina è in cima alla lista dei maggiori partner per gli investimenti esteri dell'Uzbekistan. Alla fine del 2020, il numero di società sostenute da investimenti cinesi in Uzbekistan era di quasi 1800, secondo per numero solo alla Russia. Società a fondo cinese sono attive in vari campi come commercio, edilizia, esplorazione di petrolio e gas, trasporti, costruzione di infrastrutture, telecomunicazioni, tessile, chimica, logistica e agricoltura. La produzione di prodotti elettrici, telefoni cellulari e attrezzature per l'edilizia è stata avviata con l'assistenza di imprenditori cinesi in Uzbekistan.


Rispetto ad altri paesi dell'Asia centrale, le relazioni dell'Uzbekistan con la Cina sono meno influenzate dalla sicurezza e dagli ostacoli economici. 

I due Paesi hanno bisogno l'un dell'altro, per Pechino l'Uzbekistan rappresenta una fonte di materie prime, prodotti petroliferi e una via verso l'occidente. Allo stesso tempo, l'Uzbekistan attribuisce un'importanza prioritaria all'ulteriore rafforzamento del partenariato strategico con la RPC, ampliando la multiforme cooperazione commerciale, economica, di investimento e finanziaria basata sui principi del mutuo vantaggio, della considerazione degli interessi e dell'uguaglianza.

Ad oggi il Celeste Impero occupa un posto di primo piano tra i partner commerciali dell'Uzbekistan. I vertici dei due Paesi si sono dati il ​​compito di portare il volume del giro d'affari del commercio estero a 10 miliardi di dollari nei prossimi anni. Alla fine del 2020 ha superato i 6,4 miliardi di dollari.

Sebbene ci siano voci che esprimono preoccupazione per la presenza economica della Cina nella regione, è probabile che l'Uzbekistan continuerà a svilupparsi come hub per gli investimenti cinesi e un ulteriore impegno economico per il prossimo futuro.



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