Karakalpakstan, i problemi politici di un popolo dimenticato


Di Alessio Marini

Attualmente è ancora in corso il processo di ripristino dell'integrità geopolitica intraregionale in Asia centrale. Fino alla metà degli anni '90, la reale influenza politica dei problemi etnici e territoriali nella regione aveva natura secondaria rispetto ad altri fattori geopolitici. Infatti, se subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica, il problema principale di quella zona era rappresentato dalla formazione dei nuovi stati sovrani, non appena gli interessi nazionali divennero chiaramente più definiti e netti, cominciarono ad essere esposti nuovamente i vecchi problemi etno-territoriali che si opponevano ai processi di integrazione nella regione, diventando una potenziale minaccia per la stabilità politica dell'Asia Centrale. Attualmente in quella zona è possibile identificare diversi centri di collisione di interessi interstatali, disaccordi che sono sorti a causa della creazione dei confini durante il periodo dell'URSS. La demarcazione nazionale e territoriale dell'Asia Centrale Sovietica è stata infatti effettuata senza tener conto della storia passata e dell'etnografia dei popoli presenti nella regione. Il disimpegno degli anni '20 e '30 e le successive decisioni amministrative riguardanti lo sviluppo delle aree di confine, hanno lasciato in eredità numerose tensioni che oggi rischiano di degenerare in violenti conflitti.

Una di queste aree di tensione è la Repubblica Autonoma del Karakalpakstan, facente parte del territorio dell’Uzbekistan sotto il governo di Taškent. In quest’area i sentimenti separatisti si sono intensificati con la crescita dell'autoconsapevolezza dei karakalpaki, il popolo dai cappelli neri, infatti "qara" significa nero e "qalpaq" significa cappello. Questi sono un popolo turcofono che si è insediato dal XVIII secolo lungo il corso inferiore del fiume Amu Darya e sulla sponda meridionale del lago d' Aral. La capitale del Karakalpakstan è la città di Nukus.

Attualmente, i karakalpaki vivono in condizioni estreme. In Karakalpakstan, i deserti occupano più di 13,67 milioni di ettari (oltre l'80% del territorio della Repubblica). La Repubblica si trova nella pianura del Turan, con a sud-ovest il deserto del Karakum, a nord-ovest l'altopiano di Ustyurt e il deserto di Kizilkum a nord-est. Il territorio del Karakalpakstan comprende anche la metà meridionale del lago d'Aral, sul cui fondo ormai asciutto, a causa della deviazione dei due affluenti per irrigare i campi di cotone uzbeki, si sta ora formando un nuovo deserto. A queste condizioni estreme si aggiungono i problemi socio-economici che non sono stati risolti da anni dalle autorità uzbeke, che contribuiscono alla crescita del separatismo e alla volontà di voler essere annessi al vicino e prospero Kazakhstan. Questa vicinanza a Nur-Sultan è data dall'etnogenesi dei karakalpaki, che derivando dai popoli nomadi dei Pechenegi e degli Oghuzi, li rende etnograficamente molto più vicini alle steppe kazake che alle pianure uzbeke.

Nel 1811, i karakalpaki furono conquistati dal Khanato di Khiva e dopo la marcia delle truppe zariste nel 1873, il territorio fu annesso alla Russia, entrando nel governatorato generale del Turkestan. Dal 1918 il Karakalpakstan fu annesso alla Repubblica Socialista Sovietica Autonoma del Turkestan, parte integrante della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa. Nel 1925 il Karakalpakstan divenne parte della Repubblica Socialista Sovietica Kazaka e nel 1936 fu ufficialmente annesso alla Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka.

Il rafforzamento dei sentimenti separatisti karakalpaki sta diventando una fonte di tensione tra Kazakhstan e Uzbekistan. Nel Karakalpakstan la maggioranza assoluta della popolazione (60%) è costituita da karakalpaki e kazaki etnicamente imparentati. Attualmente, i sentimenti filo-kazaki e filo-russi sono molto diffusi, alimentati da circostanze storiche ben note. Infatti i karakalpaki furono il primo gruppo etnico dell'Asia centrale che fraternizzò con la Russia zarista. I distretti Karakalpaki avevano uno status speciale sia all'interno del Governo Generale del Turkestan che all'interno della Repubblica Socialista Sovietica Autonoma del Turkestan. Il Karakalpakstan fu tolto dalla giurisdizione della RSS Kazaka solo dopo ripetuti appelli dell'allora leadership uzbeka sovietica. Ed è proprio l’essere stato parte del Kazakhstan per circa 9 anni, oltre che la vicinanza etnica tra kazaki e karakalpaki, ciò che ha fatto emergere i problemi territoriali tra Nukus e Tashkent.  

Di recente interi villaggi karakalpaki hanno iniziato a trasferirsi in Kazakhstan, nonostante i tentativi delle autorità locali uzbeke di impedire la migrazione. Le autorità di Tashkent infatti vietano, a chi desidera emigrare, di vendere le proprie case, ma i karakalpaki continuano ad andarsene e le autorità uzbeke stanno a guardare con indifferenza, non risolvendo i problemi della regione. Questa emigrazione di massa è forse vantaggiosa per il governo uzbeko, cosicché possono far insediare persone di etnia uzbeka in un territorio immenso ed importante.  Il Karakalpakstan costituisce un terzo dell'Uzbekistan, e la sua indipendenza sarebbe un danno troppo grave per gli interessi geopolitici di Tashkent. Il territorio della Repubblica del Karakalpakstan ha le grandi riserve di petrolio, gas, titanio e oro dell’area, ma oltre alle risorse naturali, la regione ha anche un'importanza strategica poiché il suo territorio rappresenta la proiezione uzbeka verso il mar Caspio e da spazio ad una delle due uscite settentrionali delle ferrovie e delle autostrade dell'Uzbekistan verso il Kazakhstan.

I problemi politici sono tesi nella Repubblica autonoma, dove le tendenze separatiste si alternano ai problemi ambientali irrisolti del Lago d'Aral. Negli anni '80 sotto la guida di Marat Aralbaev è stato fondato il movimento popolare Khalk Mapi (Interessi del Popolo) che sollevò la questione della secessione del Karakalpakstan dall'Uzbekistan e si è pronunciato duramente contro le pressioni di Tashkent sulla politica interna di Nukus. Nella speranza di vedere realizzata l’indipendenza karakalpaka, il movimento e il suo leader, essendo comunque dipendente dal Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Uzbekistan, per molto tempo ha lavorato a fianco con il presidente della Repubblica Islam Karimov, fino alle elezioni del dicembre 1991. A causa però delle crescenti preoccupazioni ambientali legate all’Aral, tutti i discorsi sull'indipendenza passarono in secondo piano e il movimento si è infine disintegrato.

Ora nella Repubblica esiste un nuovo movimento secessionista chiamato "Free Karakalpakstan". Questo ha diffuso su Internet un appello ai loro concittadini per dare voce all'indipendenza della regione, diffondendo sempre più spesso slogan sulla secessione dall'Uzbekistan e sull'annessione al Kazakhstan, oppure cercando una vera e propria proclamazione di sovranità del Karakalpakstan, vista la presenza di ricche riserve di materie prime strategiche. Ufficialmente il 14 dicembre è il giorno dell’Indipendenza del Karakalpakstan.

Il Karakalpakstan ha una propria Costituzione, adottata il 9 aprile 1993, ma che non contraddice la costituzione uzbeka, che infatti a sua volta garantisce alla Repubblica uno status speciale, con tutti i titoli e le insegne di uno stato indipendente. In particolare, il Karakalpakstan risolve autonomamente le questioni relative alla sua struttura amministrativa e territoriale, i rapporti tra l'Uzbekistan e il Karakalpakstan sono regolati da trattati e accordi, le controversie tra le repubbliche sono risolte attraverso procedure di conciliazione, ma c’è l’obbligo di rispettare tutte le leggi uzbeke sul territorio del Karakalpakstan.

La scoperta di giacimenti di petrolio e gas sull'altopiano di Ustyurt ha contribuito all'accelerazione dei sentimenti separatisti. Secondo gli esperti, una stima di queste risorse calcola circa 1,7 trilioni di metri cubi di gas e 1,7 miliardi di tonnellate di idrocarburi liquidi.

Tashkent non ritiene necessario condividere con Nukus i proventi del trasporto di gas naturale, ferroviario e stradale attraverso il territorio del Karakalpakstan verso il Mar Caspio, lasciando la Repubblica autonoma in povertà e non sviluppando le opere pubbliche nella regione. Le basi politiche, legali ed economiche dei conflitti tra Nukus e Tashkent, che esistevano alla fine degli anni '80 e all'inizio degli anni '90, persistono ancora oggi, e anzi risultano anche esacerbate.

Il Karakalpakstan ha evidentemente bisogno di più aiuti monetari e politici dal governo centrale di Taškent, per evitare un eventuale e altamente possibile conflitto interno che possa a sua volta trasmutarsi in un conflitto esterno a causa della vicinanza alla popolazione karakalpaka del Kazakhstan, che ha evidenti interessi strategici nell’avvicinarsi politicamente il Karakalpakstan e far suoi i grandi giacimenti di risorse naturali di Nukus.

Commenti

  1. Focus di rilievo corredato da interessante analisi etnica, politica, economica ed ambientale su una piccola regione a minoranza turcofona, autodefinitasi dei Cappelli Neri , che presente presso le sponde meridionali del lago d'Aral e' statalmente uzbeka ma più kazaka in pectore.

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